Catalogo

Un’ampia ed articolata gamma di prodotti

Prodotti innovativi a basso impatto ambientale

Agrisystem fin dall’inizio della propria attività ha introdotto per prima in Italia prodotti innovativi a basso impatto ambientale come gli acidi carbossilici, ma anche concimi granulari e in pellet, fisiofarmaci, agrofarmaci e prodotti complementari.
Il nostro catalogo si compone di più di 140 prodotti, per fornire ai commercianti, agli operatori ed ai tecnici agricoli, una guida tecnica applicativa dei formulati disponibili utile, semplice e immediata.


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Un grande impegno di continua selezione e ampliamento del mix-prodotti

Agrisystem, in accordo con le maggiori aziende a livello mondiale, permette ai propri clienti di essere sempre al passo con i più aggiornati sistemi di trattamento ed i continui cambiamenti delle normative e dei mercati, che necessitano di strumenti efficaci e sistemi distributivi efficienti. Siamo presenti sul territorio nazionale con una rete di agenti e funzionari dedicati al servizio d’informazione pre e post-vendita e di agronomi specializzati nell’attività di assistenza tecnica. Una rete capillare di distributori completa il servizio alla clientela agricola che da sempre apprezza la qualità e l’efficacia dei prodotti Agrisystem.

Agrisystem propone una gamma di concimi e fertilizzanti per tutte le esigenze: organici, organo-minerali e minerali.

Scopri tutte le nostre linee.

 

Nel 2022, Agrisystem ha festeggiato i suoi 25 anni di attività con l’aggiunta di una nuova linea di produzione di concimi organici e organo-minerali in pellet, gli Xena.
I concimi della linea Xena sono innovativi, eco-friendly e ad elevato contenuto tecnologico, derivante da know how tecnico ed industriale acquisito nel corso di anni di esperienza.

Questa linea si distingue in particolare per il fatto che, alcune matrici organiche pregiate ricche di sostanze caratterizzanti quali acidi umici e fulvici, sono additivate a matrici organiche derivanti dal riciclo dei rifiuti organici: sfalci, potature e scarti della manutenzione del verde ornamentale vengono compostati e riutilizzati come ammendante compostato verde, mentre i rifiuti organici domestici provenienti dalla raccolta differenziata e scarti di attività agro-industriali nonché della lavorazione del legno non trattato vengono compostati e riutilizzati come ammendante compostato misto. I concimi Xena sono assolutamente esenti da fanghi di depurazione.
L’interazione umo-minerale consente una progressiva solubilizzazione delle riserve dei nutrienti bloccati nel terreno e una rivitalizzazione dell’attività microbiologica del suolo.

Il riciclo e il riutilizzo di questi scarti comporta una riduzione del quantitativo di rifiuti conferiti in discarica, delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e dell’impoverimento di sostanza organica dei suoli agrari. Questo è il concetto racchiuso in ogni singolo pellet Xena. Fertilizzare nel rispetto del suolo e dell’ambiente e, nel contempo, sostenere e garantire la produttività agricola.

È una linea completa di concimi organo minerali che si distinguono per la presenza di azoto organico di origine vegetale a cessione regolata. Le diverse formulazioni assicurano la possibilità di soddisfare le esigenze nutritive di tutte le colture sia alla presenza di tecniche colturali convenzionali sia dove si faccia agricoltura a basso impatto ambientale. Tutti i concimi della linea sono ottenuti combinando le diverse componenti minerali con la matrice organica di origine unicamente vegetale.
In particolare tutti i formulati si caratterizzano per l’elevatissima efficienza agronomica e per il contenuto di azoto a lenta cessione.

Acidi fulvici Gli acidi fulvici hanno un peso molecolare inferiore rispetto a quello degli acidi umici. Contengono meno carbonio, ma le concentrazioni di ossigeno sono superiori ed è solubile a tutti i livelli di pH. A causa del loro peso molecolare inferiore, possono facilmente penetrare nelle foglie e nelle cellule delle piante. Queste particolari caratteristiche, rendono gli acidi fulvici molto efficaci nelle irrigazioni radicali e nelle concimazioni fogliari.

Acidi umici Gli acidi umici migliorano notevolmente la qualità del suolo grazie al loro elevato peso molecolare. Sono anche un eccellente agente chelante; si legano ai micronutrienti presenti nel terreno, rendendo la parte minerale molto più facile da assorbire da parte delle piante. Inoltre, migliorano lo scambio ionico e contribuiscono ad aumentare la capacità tampone del suolo. Quando elementi come calcio, ferro, magnesio, zinco e manganese possono essere assorbiti con maggiore facilità, sia la crescita della materia vegetale che quella dell’apparato radicale sono massimizzate.

Betaine Funzionano come antistress realizzando le condizioni di sviluppo ottimali per le radici che, non dovendo utilizzare energia per approntare meccanismi di difesa, possono canalizzare tutte le risorse energetiche nello sviluppo vegetativo.

Utilizzando esclusivamente materie prime di origine vegetale si garantisce la massima sicurezza sanitaria e ambientale. Non vi è, infatti, alcun rischio di contaminazioni da BSE, Salmonella, Escherichia coli e altri patogeni di origine animale. Già dall’aprile 2014, ai sensi del Reg. CE 354/2014, è proibito utilizzare idrolizzati proteici di origine animale sulle parti commestibili delle colture in regime biologico. La linea iVEGETAL non contiene sostanze antibiotiche derivanti da processi di fermentazione, né metalli pesanti come cadmio, piombo o mercurio, né perclorati, cloruri o sali quaternari di ammonio. I prodotti della linea iVEGETAL, garantiscono quindi una maggior varietà di aminoacidi e un contenuto più elevato di acidi umici e fulvici che agiscono direttamente sullo sviluppo vegetale. In termini pratici con i concimi iVEGETAL di Agrisystem si può realizzare un eccellente assorbimento degli elementi nutrienti, con conseguenti risparmi delle unità fertilizzanti.

Grazie alla collaborazione con BASF, Agrisystem ha messo a punto la linea di fertilizzanti inibiti iTech in grado di proteggere l’azoto e mantenerlo disponibile per le piante più a lungo.

La tecnologia Vibelsol®, creata da BASF, viene aggiunta alle materie prime di Agrisystem per ottenere fertilizzanti con azoto ammoniacale protetto. Vibelsol® infatti, è un inibitore della nitrificazione (3,4 dimetilpirazolofosfato) che ritarda la conversione dell’azoto ammoniacale ad azoto nitrico inibendo l’attività dell’enzima dei batteri Nitrosomonas e Nitrobacter per circa 4-10 settimane. In più, durante questo periodo, Vibelsol® protegge l’azoto dalle perdite dovute alla lisciviazione dei nitrati e alle emissioni in atmosfera di ossido di azoto (N2O).

Limus®, brevettato da BASF, invece è un inibitore dell’ureasi (NBPT + NPPT), ciò significa che protegge l’urea dalla reazione che la trasforma in ammoniaca operata appunto degli enzimi ureasi, facendo diminuire quindi le perdite di azoto per volatilizzazione.
L’ureasi è un enzima extracellulare prodotto da piante, funghi e microrganismi e arriva nel terreno o quando viene da loro secreto o quando questi muoiono e si decompongono. Questi diversi organismi producono enzimi ureasi leggermente diversi tra di loro. In ogni caso, l’ureasi ha un sito attivo dove l’urea si lega e viene idrolizzarla in ammoniaca (NH3) e anidride carbonica (CO2). Quando l’ammoniaca e l’anidride carbonica lasciano il sito attivo, l’enzima ureasi è disponibile per idrolizzare un’altra molecola di urea.
Quello che distingue Limus® dagli altri inibitori dell’ureasi è la combinazione di due principi attivi (NBPT e NPPT) che si legano a forme differenti di ureasi presenti nel terreno, rendendolo molto più efficace degli inibitori con il solo NBPT.

Con i fertilizzanti della linea iTech si ottengono quindi minime perdite di azoto e massimo guadagno per tutti: ci guadagnano le piante che avranno una maggiore quantità di azoto a loro disposizione per un periodo di tempo più lungo; ci guadagna l’agricoltore il quale nutre le sue colture più efficientemente e avrà quindi maggiori rese e migliore qualità del raccolto risparmiando sulla quantità di fertilizzante azotato da distribuire e sul numero di operazioni in campo da effettuare; ci guadagna l’ambiente, perché si riduce la quantità di azoto che si disperderà sia nell’atmosfera sotto forma di gas serra, sia, percolando, nelle falde acquifere.

I concimi minerali sono ampiamente usati in agricoltura per via delle loro formulazioni e della loro praticità d’uso; possono essere semplici o complessi e includono macro-elementi (azoto, fosforo, potassio), meso-elementi (calcio, magnesio, zolfo) e microelementi (rame, ferro, zinco, boro, manganese) essenziali alla nutrizione delle piante.

I concimi minerali Agrisystem sono formulati con le materie prime dei principali produttori mondiali, miscelate e insaccate nel nostro stabilimento.

I concimi minerali speciali per fertirrigazione sono caratterizzati da rapida ed elevata solubilità nella soluzione circolante del terreno; contengono materie prime a funzione nutrizionale e biostimolante, capaci di influenzare la biochimica e la fisiologia delle piante.

Questi formulati sono adatti per un’agricoltura più sostenibile, innovativa e produttiva.

I fertirriganti Agrisystem sono fertilizzanti minerali con microelementi in forma completamente chelata (EDTA).

Presentano un pH sub-acido, ideale per la fertirrigazione, livelli di salinità minimi e non ostruiscono tubi e irrigatori.
Sono esenti da cloruri, solfati e carbonati.

I fisiofarmaci sono prodotti in grado di contrastare le avversità abiotiche, o fisiopatie, determinate da fattori ambientali, squilibri idrici o nutrizionali, sostanze chimiche e condizioni di conservazione non idonee.

Fanno parte di questa categoria concimi speciali, biostimolanti e sostanze di base.

Il mondo vegetale, per svilupparsi ha bisogno di elementi nutritivi minerali e acqua.
Nel tempo però, la scienza ha individuato una molteplicità di sostanze organiche e inorganiche di origine vegetale, dai microrganismi alle alghe, in grado di stimolare la crescita delle piante nei momenti di stress.
Queste sostanze migliorano l’efficienza nutrizionale delle piante accrescendo la capacità di utilizzo degli elementi nutritivi e agiscono sui processi biochimici e fisiologici naturali alla base dello sviluppo e della tolleranza agli stress ambientali.
L’utilizzo dei prodotti speciali di Agrisystem in accostamento con la linea nutrizionale garantisce uno sviluppo omogeno della vegetazione, l’incremento del rendimento della fotosintetica clorofilliana e l’ottimizzazione quali-quantitativo delle produzioni. Aiutano le piante a superare gli stress ambientali come il caldo e il freddo estremi, la siccità e la salinità del suolo, ad assorbire meglio i nutrienti apportati con le concimazioni e ad irrobustirle.

Ogni prodotto è attentamente selezionato dai nostri tecnici solo dopo averne testato l’efficacia in campo.

L’induzione di resistenza nei confronti di patogeni mediante somministrazione di sostanze naturali o di sintesi è una delle più promettenti strategie per il controllo delle malattie delle piante.

Agrisystem ha sviluppato, negli ultimi anni, una linea di induttori di resistenza (definita SAR – Systemic Acquired Resistance) costituita da tre tipologie di prodotti:
– concimi polifunzionali, complessati con estratti vegetali, oligosaccaridi e peptidi, in grado di rendere le piante più resistenti agli attacchi dei parassiti e migliorarne lo stato fisiologico;
– fitofortificanti che aiutano e migliorano l’efficienza e la resistenza nei confronti degli organismi nocivi, elevando le naturali capacità delle colture agrarie alle avversità biotiche e abiotiche.

Gli acidi carbossilici sono dei costituenti pressoché costanti di tutti i vegetali, localizzati prevalentemente all’interno dei vacuoli delle cellule vegetali. Alcune piante appartenenti alla famiglia delle Leguminose (Tamarindo e Cassia) contengono elevate quantità (fino al 10%) di questi acidi organici e loro sali. Rientrano, inoltre, nelle migliaia di fattori co-enzimatici contenuti soprattutto negli Agrumi, nell’Uva, nella Mela, nella Pera, nel Mirtillo, nella Mora e in altri frutti di bosco, rivestendo un particolare ruolo di protezione. L’acido malico, l’acido citrico, l’acido tartarico, l’acido tannico, presenti in proporzioni variabili tra loro, sono inoltre responsabili dei diversi sapori che vengono dati alla frutta, rivestendo un particolare ruolo di mantenimento anche della salute umana. La ricerca Agrisystem ha selezionato alcuni acidi carbossilici, a basso peso molecolare, associandoli sia fra loro sia ad alcune sostanze nutritive la cui azione combinata e sinergica produce un rafforzamento delle loro attività, esaltandone l’efficienza, sia nelle piante sia nel suolo.
ATTIVITÀ NEL TERRENO

  • Miglioramento di aerazione e drenaggio
  • Protezione dalla lisciviazione e dalla retrogradazione dei macroelementi
  • Maggiore efficacia nel trasporto e nell’utilizzo dei microelementi

ATTIVITÀ NELLE RADICI

  • Crescita costante e continua del capillizio radicale
  • Incremento dell’assorbimento di nutrienti

ATTIVITÀ NELLE PIANTE

  • Intensificazione della fotosintesi clorofilliana
  • Riduzione dei danni da stress
  • Miglioramento delle qualità organolettiche dei frutti
  • Allungamento della vita post-raccolta della produzione

I concimi fogliari FOLIARSYSTEM sono fertilizzanti complessi microcristallini NPK, realizzati con le migliori materie prime.

I concimi fogliari FOLIARSYSTEM sono:
Senza impurità
Esenti da cloruri, solfati e carbonati
Solubili al 100% in acqua
Miscibili con i più comuni agrofarmaci senza indurre alcun effetto collaterale

Complesso microcristallino FOLIARSYSTEM Ogni granulo contiene tutti gli elementi nutritivi essenziali. Una membrana protettiva ricopre i granelli e permette un costante rilascio dei nutrienti.

Comune miscela NPK Miscela di diversi granuli ognuno dei quali costituisce un elemento nutritivo. I granuli non sono protetti e quindi sono sottoposti a problemi di degradazione naturale della sostanza.

 

ASSORBIMENTO NPK
Le prove di campo condotte con concimi fogliari FOLIARSYSTEM dimostrano che sono in grado di fornire maggiori quantitativi di nutrienti in periodi di tempo più brevi.

Gli idrolizzati proteici sono prodotti ad elevato rendimento agronomico, la cui efficacia consente di ridurre le quantità da distribuire ed il cui impiego si traduce in un miglioramento quali-quantitativo delle produzioni, senza acuire i problemi legati all’inquinamento ambientale. Ciò è di particolare interesse nell’agricoltura moderna alla luce della progressiva riduzione del contenuto di sostanza organica dei suoli, delle direttive europee miranti a ridurre gli input chimici in agricoltura e quindi dell’esigenza di considerare il terreno una risorsa rinnovabile, la cui fertilità deve essere conservata e migliorata nel tempo. Il processo d’idrolisi per la produzione di questi biostimolanti, può essere classificato in base alla metodologia utilizzata:

  • idrolisi chimica, attuata con un agente chimico ad elevata temperatura e a pH alcalino o acido;
  • idrolisi enzimatica, che prevede l’utilizzo di enzimi, bassa temperatura e pH prossimi alla neutralità;
  • idrolisi mista che prevede l’utilizzo di entrambe le tecniche in successione.

Appare chiaro come le differenti metodologie d’idrolisi portino alla formazione di idrolizzati aventi caratteristiche diverse, e come queste vadano ad incidere sulla composizione del prodotto e sulla sua azione.

L’idrolisi chimica rompe le catene di amminoacidi in modo irregolare e confuso dando origine ad una maggior quantità di miscele di forma destrogiro (D-), questo tipo di configurazione non è facilmente assorbita dalla pianta ed inoltre può provocare fitotossicità.

Con l’idrolisi enzimatica, gli aminoacidi ottenuti rimangono nella forma isomeria levogira, (L- aminoacidi), la forma, cioè, che può partecipare alla sintesi proteica in quanto l’unica riconosciuta dalle basi azotate.

AMINOSOIL PLUS e FOLIAMIN SPECIAL sono nella forma isomeria levogira, (L- aminoacidi) e quindi:
 Non sono tossici per le piante
 Assicurano una costante composizione del prodotto
 Risolvono i principali stress
 Incrementano l’attività chelante
 Offrono superiori garanzie sanitarie

La tecnica della fertirrigazione non consiste soltanto nel semplice abbinamento tra l’irrigazione e la fertilizzazione. Rappresenta o può rappresentare, invece, un’efficace sistema per aumentare le rese e la qualità delle produzioni e al tempo stesso razionalizzare la distribuzione dei concimi, con lo scopo di diminuirne le dosi e ridurre così i costi di produzione. Questa tecnica consente di soddisfare le esigenze nutritive delle colture man mano che queste si modificano con il progredire del ciclo colturale. Evidentemente, per raggiungere questo scopo occorre conoscere la variazione del tasso d’assorbimento minerale delle piante e poter valutare, durante la stessa coltivazione, lo stato nutritivo della coltura e l’effettiva disponibilità di nutrienti nel terreno. Il vantaggio principale della fertirrigazione, rispetto alla tradizionale concimazione di copertura, consiste nel poter frazionare gli apporti di fertilizzanti per mantenere il contenuto nutritivo del terreno intorno ai valori ottimali.

La fertirrigazione richiede la conoscenza delle caratteristiche dell’acqua d’irrigazione ed è pertanto necessaria un’analisi delle acque a disposizione. Le analisi, inoltre, devono essere ripetute nel tempo per tenere conto di possibili variazioni della composizione, che potrebbero avere degli effetti negativi sulla coltivazione.

Per aumentare al massimo l’efficienza della fertirrigazione occorre rispettare alcuni criteri nella preparazione della soluzione nutritiva e in modo particolare è necessario mantenere il pH su valori sub-acidi (5,5-6,5), soprattutto nel caso di acque con un valore della durezza superiore a 200-300 mg/L di carbonato di calcio.

Un pH ottimale è il presupposto per un normale assorbimento nutritivo delle radici. Le manifestazioni di carenza ed eccesso spesso sono originate da valori anomali del pH, soprattutto nel caso dei microelementi. La correzione del pH serve anche a prevenire i danni agli impianti irrigui provocati dalle incrostazioni.

I fertirriganti AGRISYSTEM sono formulati a reazione acida che, quindi, anche per questo assolvono la funzione di apportare elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile evitando interazioni negative con le acque dure e la formazione di depositi e concrezioni.

VANTAGGI DALL’UTILIZZO DEI FERTIRRIGANTI AGRISYSTEM:
 Maggiore efficienza della concimazione
 Aumento delle rese produttive
 Minore inquinamento per la riduzione dell’uso di azoto
 Miglioramento qualitativo della produzione
 Risparmio di manodopera (operazioni più veloci e automatizzabili)
 Possibilità di eseguire interventi correttivi (cura e prevenzione di particolari fisiopatie)
 Riduzione del consumo di fertilizzanti

Si distinguono in elementi principali della fertilità e in elementi secondari, o mesoelementi. Questa distinzione si basa sulla risposta, da parte delle piante, all’apporto specifico attraverso la concimazione. I mesoelementi sono apparentemente non necessari perché, in condizioni ordinarie, non producono effetti sulla resa. L’eventuale carenza si manifesta in piante particolarmente esigenti, su terreni particolari e, nel tempo, con l’impiego sistematico di concimi ad alto titolo.

MACROELEMENTI
 Azoto, presente soprattutto nelle proteine, negli amminoacidi e negli acidi nucleici
 Fosforo, presente soprattutto nei fosfolipidi, negli acidi nucleici e negli zuccheri fosforati
 Potassio, elemento dinamico usato come attivatore degli enzimi, è anche uno dei principali componenti delle ceneri

MESOELEMENTI
 Calcio, presente nella parete cellulare e nella lamella mediana
 Magnesio, presente nel gruppo prostetico della clorofilla, come catalizzatore
 Zolfo, presente in alcuni amminoacidi

Il ruolo degli oligoelementi o microelementi nell’alimentazione delle piante coltivate è in aumento per l’aumentata produttività delle colture di pieno campo. Oggi, infatti, la conduzione di una coltura non può più essere fatta senza tener conto dell’influenza dei microelementi. La loro caratteristica è di essere indispensabili alle piante, ma soltanto in piccola quantità. Sebbene i microelementi siano presenti in quantità ridotta nei vegetali, essi giocano dei ruoli fondamentali nella vita delle piante; ciò viene anche dimostrato dalle sintomatologie connesse con fenomeni di carenza. La loro disponibilità dipende in misura notevole dalle condizioni del terreno:

  • le carenze di ferro compaiono nei suoli calcarei
  • il manganese è maggiormente disponibile nei suoli compatti
  • lo zinco è molto meno assimilato durante il periodo freddo e umido.

Esistono numerose piante molto sensibili ad alcune carenze: il colza e il girasole al boro, i cereali al rame e manganese, il mais allo zinco. Gli apporti dei microelementi alle colture non devono essere sistematici, ma ben ragionati. Ciò esige un riconoscimento delle situazioni a rischio, che ha come premessa la conoscenza delle condizioni in cui si manifestano le carenze.

FERRO Il ferro svolge un ruolo molto importante in tutte le funzioni metaboliche che implicano reazioni di ossido-riduzione. Il ferro è presente nei citocromi, nelle citocromo ossidasi, nella ferridossina, nelle reduttasi, ecc.. Interviene, quindi, nella respirazione, nella sintesi della clorofilla, nella fotosintesi, nel metabolismo delle proteine, nella fissazione dell’azoto e nella riduzione dei nitrati.

MANGANESE Il manganese è un importante regolatore dell’azione enzimatica, ma le sue funzioni non sono sempre specifiche. Inoltre, interviene nella fotosintesi, nella fase dell’idrolisi dell’acqua ed ha un ruolo importante durante lo stadio finale della riduzione dei nitrati.

ZINCO Lo zinco è il più delle volte un cofattore degli enzimi ed interviene, quindi, con questo ruolo nella sintesi degli acidi nucleici e delle proteine e nel metabolismo delle auxine.

RAME Il rame entra nella composizione di numerosi enzimi ed agisce, in particolare, nella fase delle ossidazioni finali. Interviene inoltre nella fotosintesi, nel metabolismo delle pareti cellulari, nella fissazione dell’azoto e nella sintesi delle proteine.

BORO Il boro è indispensabile in molte attività funzionali alla vita delle piante; la sua carenza provoca, il più delle volte, gravi disturbi di funzionamento. Il boro interviene nella fase di crescita meristematica, nel trasporto e nell’utilizzazione dei glucidi. Inoltre partecipa alla sintesi delle proteine e al metabolismo degli acidi nucleici e dei fitormoni.

MOLIBDENO Il molibdeno interviene soprattutto a livello degli enzimi importanti nella fase della riduzione dei nitrati e nella fissazione dell’azoto.

I concimi liquidi della linea IVEGETAL sono concimi di origine vegetale e si distinguono per l’elevata efficacia nel promuovere lo sviluppo vegeto-produttivo di tutte le colture; in particolare favoriscono la fioritura e l’allegagione. Sono ottenuti da idrolisi enzimatica di materiali di origine vegetale, ricchissimi in fattori di crescita. Sono costituiti da aminoacidi di origine vegetale, totalmente compatibili con la pianta e di facile assorbimento, ricchi in fattori di crescita 100% di origine naturale, dalla materia prima al processo food grade. APPLICAZIONI PER VIA FOGLIARE In pre-fioritura:

  • promuovono la maturazione del polline e l’accrescimento del tubetto pollinico;
  • aumentano la fertilità fiorale.

Alla caduta petali:

  • promuovono l’allegagione e lo sviluppo dei frutticini anche in fase di stress.

APPLICAZIONI IN FERTIRRIGAZIONE

  • migliorano l’assorbimento dei nutrienti del suolo favorendo lo sviluppo del capillizio radicale;
  • aumentano l’efficienza dei concimi;
  • favoriscono l’attività microbiologica del terreno.

Compatibili con la maggior parte dei fertilizzanti
 Compatibili con i maggiori agrofarmaci ad eccezione degli oli minerali e dei prodotti a base rame
 Effetto antiossidante che ritarda la senescenza
 Compatibili con le leggi restrittive sugli aminoacidi animali essendo 100% vegetale

Gli agrofarmaci o prodotti fitosanitari sono quei prodotti, sintetici o naturali, utilizzati per la cura delle malattie delle piante o che ne favoriscano i processi vitali (ad eccezione di concimi e fertilizzanti).

Fungicidi o anticrittogamici sono prodotti idonei per combattere le malattie delle piante causate da funghi o crittogame (peronospora, oidio, botrite, ecc.).
I fungicidi sono di copertura quando esercitano la loro attività sulla superficie della foglia, senza penetrare in essa, ed endoterapici se invece sono in grado di raggiungere i tessuti sottostanti. Qualora rimangano localizzati più o meno profondamente in corrispondenza del punto di assorbimento i fungicidi endoterapici vengono definiti citotropici o translaminari, mentre se vengono diffusi da foglia a foglia a mezzo della linfa ascendente, discendente od entrambe si chiamano sistemici. L’azione dei fungicidi di copertura è esclusivamente preventiva, cioè si esplica sulle spore germinanti dei funghi prima della penetrazione delle ife nell’organismo, mentre quella dei prodotti endoterapici è essenzialmente curativa, vale a dire che in virtù del loro potere penetrante essi inibiscono lo sviluppo del micelio del fungo ad infezione già avvenuta, nelle prime fasi della sua espansione all’interno dei tessuti dell’ospite.
È evidente come i fungicidi di copertura, a causa della loro localizzazione all’esterno della pianta, vengano asportati dall’azione dilavante delle pioggie mentre vi sfuggono quelli endoterapici una volta pervenuti entro i tessuti. I prodotti sistemici, inoltre, trasportati dalla linfa, non solo si diffondono in ogni parte della pianta ma sono in grado di seguire nella crescita e proteggere, sia pure nei limiti della loro persistenza, anche la nuova vegetazione che si sviluppa dopo il trattamento: tale facoltà è preclusa ai prodotti di copertura e citotropici.

Un insetticida è una sostanza inorganica o organica, ricavata dalla natura o sintetizzata, formulata in modo da esplicare la massima azione tossica, caustica, o comunque incompatibile con la vita degli insetti. Molti insetticidi sono in grado di svolgere la loro azione tossica anche nei confronti di acari, nematodi, molluschi gasteropodi, roditori.
Gli insetticidi si differenziano per i diversi effetti in grado di generare sull’insetto bersaglio, effetti che vanno ad aprire tutto un ventaglio di possibili utilizzi a seconda delle proprie esigenze.
Vediamo i principali:

  • Abbattente: conosciuto anche come effetto “knock down”, gli insetticidi che possiedono questa caratteristica, mirano ad intossicare velocemente l’insetto, eliminandolo prima che abbia il tempo di allontanarsi dalla zona trattata. Si tratta di una proprietà fondamentale che devono avere i formulati utilizzati per i trattamenti ad ampia scala (disinfestazioni).
  • Repellente: a volte è esplicata singolarmente, altre volte va insieme all’effetto abbattente; la repellenza è una proprietà molto interessante e versatile che sfrutta la capacità della molecola in questione, di irritare l’insetto bersaglio, il quale si allontanerà dalla zona trattata dall’insetticida.
  • Residuale: un insetticida si definisce residuale quando le molecole di cui è composto restano attive per un certo periodo dove è avvenuta l’erogazione del prodotto. Questo permette un’efficacia duratura nel tempo che evita di procedere a continui trattamenti per avere l’effetto desiderato. La residualità varia molto, da poche ore a settimane ma, rimane comunque soggetta a particolari condizioni atmosferiche.
  • No-biting: è la prima fase dell’intossicazione dell’insetto. L’effetto non è abbastanza potente da ucciderlo in breve tempo ma è sufficiente per renderlo innocuo dato che l’insetto non è più in grado di pungere e vola in modo scoordinato perdendo quota.

Gli erbicidi, detti anche diserbanti, sono sostanze utilizzate per il controllo delle malerbe o piante infestanti. Per il modo come agiscono vengono definiti:

  • selettivi – quando agiscono solo sulle erbe dannose,
  • non selettivi o ad azione totale – quando distruggono o impediscono qualsiasi tipo di vegetazione.

La selettività dell’azione erbicida è legata alla natura del composto, potendo dipendere dalla sua tossicità selettiva o dalla velocità di assorbimento variabile da un’erba all’altra, oppure alla concentrazione della sostanza, alle modalità di applicazione sul terreno o sulla pianta. Gli erbicidi applicati sul fogliame possono agire sia localmente, esercitando un’azione lesiva sui tessuti fogliari e sulle gemme, sia con meccanismo generale, previo assorbimento e trasporto della sostanza nelle parti radicali della pianta. L’azione degli erbicidi applicati sul terreno si svolge attraverso un danneggiamento diretto dell’apparato radicale oppure per impedimento della germinazione dei semi.

fitoregolatori sono composti organici che, se utilizzati anche solo in bassissime concentrazioni, sono in grado di modificare alcuni processi fisiologici delle piante.
Ne fanno parte sia composti già presenti nelle piante (ormoni vegetali o fitormoni), sia composti di sintesi che, anche se strutturalmente diversi dai fitormoni, producono sulle piante effetti simili.
I fitoregolatori di sintesi, detti anche stimolanti, possono essere considerati un valido strumento per il controllo di alcuni processi biologici delle piante, come:
• Germinazione
• Crescita
• Radicazione
• Fioritura
• Allegagione dei frutti
• Maturazione dei frutti
• Senescenza
• Abscissione

Questa categoria comprende un’attenta scelta di prodotti speciali da utilizzare per migliorare o correggere le tecniche di coltivazione, potenziando l’efficacia d’azione dei prodotti delle altre linee, per rispondere alle diverse esigenze delle colture con soluzioni complete ed efficaci.

Comprendo prodotti specifici per proteggere le colture in serra dalle radiazioni indesiderate e possono essere applicati su tutti i tipi di copertura delle serre: vetro, materiale plastico morbido (tunnel di polietilene) e rigido (acrilico, policarbonati, PVC). Unisce alle caratteristiche di ombreggiatura quelle particolari di opacità ai raggi infrarossi e per meccanismo di riflessione la temperatura nella serra, in presenza di forte insolazione, si abbassa sensibilmente.